Il “Torrone di Tonara”
La famiglia Adriano Demurtas ha ereditato la sapiente arte della sua lavorazione artigianale del Torrone di Tonara , che cura con passione e impegno, tramandati da generazioni, sia nella scelta delle materie prime sia nella fase di lavorazione vera e propria.
La bontà del Torrone di Tonara nasce dal miele più genuino, con una scelta accurata della frutta secca, e attraverso una laboriosa e controllata cottura a fuoco lento.
È cosi che il Torronificio Artigiano di Adriano Demurtas ottiene quantitativi annui limitati del prodotto tipico della Migliore Qualità.
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Novità| I tronchetti di torrone
Dopo anni di esperienza e un’attenta riflessione, l’azienda Adriano Demurtas ha deciso di rivoluzionare il classico torrone, realizzando una leccornia golosa e prelibata. Animati da uno spirito pionieristico siamo riusciti, per primi, ad ottenere un appetitoso tronchetto dal cuore bianco, ricco di frutta secca e miele, arricchito di svariate farciture, per essere infine, ricoperto di dolce e carezzevole cioccolato. Capace inevitabilmente di accontentare i palati più golosi e delicati.
Cenni storici sul Torrone di Tonara
La parola “torrone” comparirebbe per la prima volta nei testi italiani del XVI secolo, come ad esempio nell’opera di Cristoforo Messisbugo.
In Sardegna si dice che la ricetta torrone sia di derivazione spagnola, proveniente da Alicante, l’Alcant araba. Eppure l’Isola è stata latina per 700 anni e all’epoca era grande produttrice ed esportatrice di miele destinato a Roma.
Il primo documento sul torrone in Sardegna, da poco ritrovato, appare nell’archivio di Stato di Cagliari, dove un documento datato 7 dicembre 1614, scritto in catalano, riporta che il torrone era confezionato a Cagliari nel sobborgo di Villanova, e di due qualità: cujtures de torrons blanchs j negres, bianco e nero.
Non si trovano informazioni sulla preparazione e commercio del torrone nel Settecento, anche se lo scrittore Francesco Gemelli, all’epoca, documenta che la Sardegna era produttrice di ottimo miele e che per la maggior parte era destinato a Roma.
Francesco Corona nella sua Guida dell’Isola di Sardegna del 1896, cita il torrone di Tonara come una vera specialità.
Antonio Ballero, in un suo servizio del 1891 nel periodico di Vita Sarda, cita le donne di torrone di Tonara, appunto rivenditrici di “turrones”
Grazia Deledda nell’articolo “Gonare”, del 1892 di Vita Sarda, racconta che le espositrici tonaresi: “…segavano con coltelli affilati i torroni, fatti dalle loro stesse mani… “
Lo scrittore inglese J.E.Crawford Flitch, in un suo lavoro sulla Sardegna del 1911 cita il rinomato torrone di Tonara venduto alla festa di San Costantino a Sedilo.
Interessante, vero?
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